- Massimo Dotto
- Notizie ed Eventi
- 0 mi piace
- 7120 visualizzazioni
- 0 commenti

Quando può intervenire il VAR su un calcio di rigore? Dove deve trovarsi il portiere al momento della battuta del calcio di rigore? Quali sono le infrazioni dell’attaccante che portano all’annullamento dell'esito del rigore? Quando entrano in area, durante il calcio di rigore, calciatori di entrambe le squadre bisogna ripetere il rigore?
Queste ed altre sono le domande che alle volte assillano il tifoso, ma anche, talvolta, gli addetti ai lavori, vediamo di rispondere con ordine e fare, come sempre, chiarezza.
Naturalmente facciamo riferimento al regolamento e cerchiamo di capirne i “segreti”.
“Il calcio di rigore REGOLA 14
REGOLAMENTO
Un calcio di rigore viene assegnato se un calciatore commette una delle infrazioni
punibili con un calcio di punizione diretto, all’interno della propria area di rigore o
fuori del terreno di gioco, secondo quanto previsto nelle Regole 12 e 13.
Una rete può essere segnata direttamente su calcio di rigore.”
Qui sottolineiamo due cose: 1. esiste il calcio di punizione indiretto all’interno dell’area di rigore, quindi, non tutti i falli in area di rigore portano al rigore (vedi ad esempio un gioco pericoloso senza contatto). 2. c’è da aggiungere che non può essere segnata direttamente una rete nella propria porta; se ciò accadesse, la rete non dovrà essere convalidata e, qualora il pallone fosse entrato nella propria porta direttamente dopo essere stato messo in gioco regolarmente, dovrà essere assegnato un calcio d’angolo alla squadra avversaria. Quindi niente fantasie con calci di rigore che colpiscono la traversa e entrano nella propria porta dall’altra parte del terreno di gioco.
Veniamo a come deve essere battuto un calcio di rigore.
“1. PROCEDURA
Il pallone deve essere fermo sul punto del calcio di rigore e i pali della porta, la traversa e la rete della porta non devono essere mossi.
Il calciatore incaricato di eseguire il calcio di rigore deve essere chiaramente identificato.
Il portiere difendente deve rimanere sulla linea di porta, tra i pali, senza toccare la traversa, i pali o la rete della porta, facendo fronte a chi esegue il tiro, fino a quando il pallone non sia stato calciato.
Tutti i calciatori, tranne l’incaricato del tiro e il portiere, devono posizionarsi:
• ad almeno 9,15 m dal punto del calcio di rigore
• dietro il punto del calcio di rigore
• sul terreno di gioco
• fuori dell’area di rigore”
Qui, quindi, capiamo la funzione della mezzaluna al di fuori dell’area di rigore: serve a verificare la distanza dei calciatori dal pallone al momento della battuta di un calcio di rigore.
Da notare il “rimanere sulla linea di porta” e “facendo fronte a chi esegue il tiro” che ci danno l’esatta posizione del portiere, il quale quindi non può voltarsi altrove, né stare più avanti o più indietro della linea. Dopo vedremo con precisione questo dettaglio.
Il regolamento prosegue poi con il modo in cui deve essere battuto:
“Dopo che i calciatori hanno preso posizione in conformità con questa Regola, l’arbitro emette il fischio per l’esecuzione del calcio di rigore.
Il calciatore che esegue il calcio di rigore deve calciare il pallone in avanti; è consentita l’esecuzione con un colpo di tacco purché il pallone si muova in avanti.”
Qui capiamo una cosa fondamentale per la validità del calcio di rigore: il pallone deve essere calciato, come un calcio di punizione, e quindi colpito con lo scarpino, non con la testa o con altre parti del corpo. Altrimenti il calcio di rigore non è regolare.
Perché gli arbitri parlano con i portieri prima della battuta?
Principalmente a causa di una delle parti più discusse della regola ovvero “Quando il pallone viene calciato, il portiere difendente deve avere almeno parte di un piede che tocca la linea di porta o che sia in linea con essa”. Quindi gli arbitri raccomandano ai portieri, quando il pallone viene calciato, di avere almeno un piede sulla perpendicolare della linea di porta, appoggiato o meno al terreno.
In seguito abbiamo una parte abbastanza banale: “Il pallone è in gioco quando viene calciato e si muove chiaramente. Il calciatore che ha eseguito il tiro non può toccare di nuovo il pallone prima che lo stesso sia stato toccato da un altro calciatore.”
Questo implica che se il calciatore che batte calcia sul palo o traversa e ritocca il pallone, si tratta di infrazione e il gioco deve essere interrotto immediatamente.
Veniamo ad una parte poco conosciuta, che è molto utile specie per i tiri di rigore (che sono, a differenza dei calci di rigore, quei rigori che vengono calciati una volta terminata la gara, per determinare la squadra vincente): “Il calcio di rigore è completato quando il pallone cessa di muoversi, esce fuori dal terreno di gioco o l’arbitro interrompe il gioco per qualsiasi infrazione alle Regole”. Quindi se il pallone viene parato o rimbalza su palo o traversa e ritorna nel terreno di gioco, ma continua a muoversi e, per qualche strano effetto, rotola in porta, il rigore risulta segnato.
Se il calcio di rigore è assegnato allo scadere, deve essere concesso tempo per la battuta, ma nel momento in cui il pallone cessa di essere in gioco o viene toccato da un qualsiasi calciatore che non sia chi batte o il portiere, il tempo deve intendersi definitivamente terminato. Questa parte è importante da sapere per evitare proteste nel caso, su un calcio di rigore per cui è stato prolungato il tempo di gioco, vi sia la classica ribattuta in rete: si deve sapere che tale rete non è valida. Gli arbitri in tale frangente dovrebbero prevenire eventuali problemi facendo presente questa particolarità, prima della battuta.
Affrontiamo ora la parte delle infrazioni, che per praticità riassumo, dato che il regolamento è piuttosto articolato, ma è utile schematizzare.
Innanzitutto, definiamo cosa sia l’invasione da parte di un calciatore: calciatore che, prima che il pallone sia in gioco, si avvicina a meno di 9,15 m dal punto del calcio di rigore o a meno di 11 m dalla linea di porta avversaria oppure che entra nell’area di rigore.
Questa definizione è la base per l’interpretazione della regola, ma ci sono delle situazioni ancora più importanti da verificare, anche se meno frequenti, ovvero le infrazioni, commesse da chi batte, che invalidano automaticamente il calcio di rigore, ovvero:
1. il calcio di rigore viene calciato indietro
2. un compagno del calciatore identificato esegue il calcio di rigore (con ammonizione di chi ha eseguito il tiro)
3. una volta che il calciatore ha completato la rincorsa fa finta di calciare il pallone (con ammonizione del calciatore).
Per quanto riguarda il punto 3 c’è da sfatare una leggenda metropolitana: non è scritto da nessuna parte che la rincorsa non può essere interrotta, ma soprattutto è scritto che è consentito fare una finta durante la rincorsa. Quindi l’unica finta irregolare è il tentativo di calciare il pallone per indurre il portiere a “buttarsi”, una volta che si è appoggiato il piede perno per il tiro.
Quando, a compiere l’infrazione, è il battitore, si riprenderà con un calcio di punizione indiretto per la squadra difendente nel punto del calcio di rigore.
Infine, affrontiamo l’argomento più spinoso: quando deve essere invalidato o ripetuto il calcio di rigore in caso di invasione da parte dei calciatori.
Innanzitutto, la regola di base: si intende rete segnata quando l’esito del tiro è la rete, ovvero la forza impressa al pallone dal calcio del battitore gli permette di entrare completamente in porta anche se tocca pali, traversa o portiere. Quindi se c’è tiro, parata del portiere e ribattuta in porta, anche se è stata segnata una rete, il rigore non si deve considerare realizzato. Si tratta di una rete su azione.
Se c’è invasione di un difendente e il rigore non viene segnato oppure se c’è l’invasione di un attaccante e la rete viene segnata, il rigore dovrebbe essere ripetuto. Si tratta di una sorta di logica del “vantaggio”, infatti, se c’è invasione di un difendente, ma la rete viene segnata, la rete è considerata valida. Se la rete non è segnata e l’invasione era di un calciatore attaccante, si dovrebbe assegnare un calcio di punizione indiretto per la squadra difendente.
Ma se calciatori di entrambe le squadre fanno invasione? Indipendentemente dall’esito del tiro, il calcio di rigore dovrebbe essere ripetuto.
Le ultime fattispecie affrontate nel regolamento coinvolgono il portiere: che si fa in caso di infrazione del portiere? Chiaramente, se la rete viene comunque segnata, si lascia rete valida. Ma se non viene segnata, perché il pallone viene parato, allora si deve ripetere. La prima volta, per questa infrazione, il portiere viene richiamato, dalla volta successiva viene ammonito. Se invece la rete viene segnata e il portiere ha un chiaro impatto su chi calcia (ad esempio esce verso di lui in modo molto evidente, tanto da indurlo a sbagliare) si ripete, diversamente si lascia correre.
E se chi batte e portiere infrange la regola contemporaneamente? Siccome si intende che il movimento del portiere sia sempre influenzato da quello dell’attaccante, si colpevolizza quest’ultimo e si riprende con un calcio di punizione indiretto per la difesa e l’ammonizione di chi ha calciato.
Ma allora perché si vedono così pochi rigori ripetuti? Perché è comunemente accettata una tolleranza sulle invasioni, infatti è umanamente impossibile controllare al centimetro tutta la linea dell’area di rigore, linea della mezzaluna compresa, quindi si tollera una invasione lasciata in qualche modo alla soggettività dell’arbitro. A meno che, chi entra, non influisca nell’azione, in quel caso si tende ad essere più fiscali.
Qui cito la parte relativa al VAR, per capire quale sia il ruolo del Video Assistant Referee sul calcio di rigore:
“DECISIONI / EPISODI REVISIONABILI CHE CAMBIANO LA GARA
[...]
Le categorie di decisioni / episodi che possono essere riviste nel caso di un potenziale chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” sono:
[...]
a. Rete segnata / non segnata
• infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere”
Quindi VAR non interviene sempre, ma solo se chi entra è coinvolto nel gioco, questa è in qualche modo la logica che guida la tolleranza sul calcio di rigore da parte degli arbitri di campo.
Chiudiamo con una curiosità: cosa succede se un corpo estraneo (un raccattapalle, un oggetto, un animale…) viene colpito dal pallone di gioco durante la battuta di un calcio di rigore.
Se il pallone viene toccato da un “corpo estraneo” mentre si muove in avanti il calcio di rigore dovrà essere ripetuto tranne che il pallone non stia entrando in porta e l’interferenza non impedisca al portiere o ad un difendente di giocarlo, nel qual caso la rete sarà convalidata se il pallone entra in porta (anche se c’è contatto con il pallone), a meno che l’interferenza non sia stata causata dalla squadra attaccante.
Se, invece, il pallone rimbalza sul terreno di gioco, dopo essere stato respinto dal portiere o dai pali o dalla traversa e viene poi toccato da un “corpo estraneo”, l’arbitro interrompe il gioco e il gioco verrà ripreso con una rimessa dell’arbitro nel punto in cui si trovava il pallone al momento del contatto.
Come abbiamo visto, una parte del regolamento del gioco del calcio così particolare come il calcio di rigore, contiene nella propria formulazione alcuni dettagli che ne rendono la gestione complicata. Considerato poi che si tratta di un momento della gara spesso fondamentale, si capisce quanto l’attenzione degli addetti ai lavori sia alta e si richieda all’arbitro massima attenzione nella sua applicazione. Parimenti però è opportuno che vi sia conoscenza dell’argomento da parte di chi è coinvolto perché si comprendano le scelte arbitrali e si evitino incomprensioni. Questa piccola guida ha voluto essere un contributo a questa conoscenza a favore di chi vuole capirci un po’ di più.
Massimo Dotto
Informatico e Osservatore Arbitrale di calcio a 11 a livelli nazionali fino al 2014, per passione da molti anni si dedica al difficile compito di diffondere la conoscenza sul Regolamento del Calcio, in particolare su Facebook. Il Gruppo di cui è co-admin riunisce migliaia di appassionati fornendo materiale unico ed utile per l'analisi delle più disparate casistiche arbitrali ed il mondo dell'arbitraggio.
Nella foto di Giuseppe Cottini, Eugenio Abbattista di Molfetta
Commenti (0)