Il Team Performance di Rocchi e la preparazione della squadra arbitrale

Gianluca Rocchi sta facendo un grande lavoro. Le sue idee stanno in qualche modo modificando i concetti di squadra e di sinergia tra professionisti legando questi concetti al mondo arbitrale, portando ad allenare e far crescere il gruppo arbitrale come una squadra di calcio, pensando ed agendo in modo olistico. Fin dall’inizio è stata chiara la sua volontà di attorniarsi di professionisti e specialisti di vari settori. Fin dall’inizio è stato chiaro che avrebbe portato la sua esperienza maturata in qualità di coordinatore dei rapporti con le società di calcio, dalle quali ha imparato molto e molto sta trasferendo ai suoi ragazzi.

Tra le novità introdotte, evidente è la volontà di ringiovanire la classe arbitrale, con designazioni importanti per arbitri giovani e con poca esperienza, che hanno però già fatto vedere ottime qualità, sfruttando al meglio i propri talenti. L’obiettivo è sicuramente riportare la classe arbitrale italiana ai livelli di qualche anno fa, in cui gli arbitri Elite avevano una più folta rappresentanza di Italiani.

La settimana scorsa, in questo blog, abbiamo approfondito la conoscenza dell'International Broadcast Centre di Lissone, in cui il VAR center è diventato per gli arbitri non solo luogo ottimale dove svolgere al meglio il difficile compito di VAR, ma anche luogo di scambio di esperienze e discussioni formative tramite i briefing pre e post gara. Come sottolineato da Lorenzo Dallari, direttore editoriale e social della Lega Calcio di Serie A, nonché capo progetto del centro di Lissone, dicendo di aver visto un bel principio osmotico tra gli arbitri, nel pre e nel post gara, notandone la continua interazione e cooperazione.

La volontà del designatore è allenare i ragazzi a tutto tondo, portando nel gruppo di formatori persone di ottima caratura, professionisti che lavorano alla crescita degli arbitri a 360 gradi.
In tale ottica, come coordinatore, Gianluca Rocchi ha strutturato un gruppo di lavoro specializzato, definito Team Performance che si occupa dell’istruzione e della crescita degli arbitri.
All’interno del gruppo i vari specialisti e professionisti sono:
- Andrea Gervasoni (Arbitri), Elenito Di Liberatore (Assistenti) e Lorenzo Manganelli (Assistenti), tutti e tre parte della Commissione Arbitri Nazionale di Serie A e Serie B;
- Alessandro Stagnoli (Area VAR), fondamentale non solo nel supporto continuativo ai ragazzi nel nuovissimo International Broadcast Centre, ma anche nel coadiuvare lo sviluppo del VAR center;
- Matteo Trefoloni (Area Formazione), responsabile del Settore Tecnico arbitrale;
- Dr. Antonio Cotroneo (Area Medica);
- Claudio Defina (Area Fisioterapia);
- Marco Lucarelli (Area Atletica).

Il VAR center a Lissone, tra le altre cose, offre delle ottime opportunità di crescita e confronto agli arbitri, grazie anche alla presenza praticamente costante di Rocchi e Stagnoli che forniscono supporto immediato sia nel pre che nel post gara, grazie anche alla sala supervisione che coordina le 12 Video Operation Room.

Come si può vedere, la preparazione non vuole lasciare nulla al caso. Tra l’altro, come ulteriore miglioramento, Rocchi ha voluto due altri specialisti, che collaborano anche con FIFA e UEFA, ovvero due esperti di tattica, che spiegano ai ragazzi le caratteristiche delle squadre che andranno ad arbitrare grazie a lunghi ed approfonditi incontri specifici: Cristiano Ciardelli e Gianvito Piglionica, entrambi Team and Match Analyst Referees. Il bisogno di conoscenza calcistica è tanto sentito da indurre l’AIA ad invitare spesso allenatori alle riunioni tra arbitri, in modo da insegnare loro le tecniche e le tattiche che poi dovranno riconoscere e gestire in campo.

Il concetto è chiaro e in qualche modo rivoluzionario: gestire il gruppo degli arbitri come una squadra calcistica, mettendo in pratica quanto Gianluca ha imparato nel recente passato a contatto proprio con le squadre di Serie A. Chiaro poi è anche il lavoro “a cascata” che tale concezione sta portando nell’Associazione Italiana Arbitri ed in particolare tra gli Organi Tecnici, con l’intento di trasferire le conoscenze ai livelli più bassi, abituando fin da subito i ragazzi ad un modus operandi comune. Un po’ come fanno le squadre professionistiche con la loro cantera, in cui i calciatori sono abituati fin da subito ad assumere una forma mentis coerente con le logiche della Società e lo spirito del gioco che essa vuole portare in campo.

La preparazione passa anche attraverso l’analisi capillare e approfondita delle casistiche arbitrali che capitano sui terreni di gioco. Gli osservatori arbitrali, presenti a tutte le gare, riportano i casi più interessanti alla commissione nazionale, che li valuta e, in caso, li utilizza per fare discussione e formazione. L’AIA utilizza principalmente due piattaforme tecniche di video supporto: da una parte i video e gli audio degli episodi VAR, come sempre forniti da Hawk Eye, leader nel settore e fornitore di tutte le tecnologie VAR, e, dall’altra, come fornitore di highlights specifici, la piattaforma Hudle. Le immagini sono analizzate sia con incontri in presenza, quando possibile, sia con collegamenti remoti stile webinar.

Il perfezionamento della squadra arbitrale passa anche attraverso una completa analisi di dati provenienti dalla tracciatura dei movimenti degli arbitri durante le partite arbitrate. Artefice di questa avanzatissima raccolta dati è la società Stats Perform, collaboratrice della FIGC anche in ambito femminile. I dati raccolti permettono di valutare le prestazioni arbitrali, per esempio raccogliendo i dati dei chilometri percorsi (ricordo che gli arbitri percorrono mediamente ben più di 10 km a partita) e arricchendo il tutto con analisi sulla qualità della corsa degli arbitri: che velocità mantengono, che tipo di corsa utilizzano, con quale accelerazione e progressione si muovono, eccetera. Tutto ciò permette agli specialisti del Team Performance di prevedere un allenamento personalizzato per ogni arbitro.

Il miglioramento è tangibile, bisogna essere in grado di apprezzare il difficile lavoro svolto nella presa di coscienza della difficoltà in particolare di un ruolo, quello del VAR, che è divenuto fondamentale per abbattere la percentuale di errori arbitrali, come vedremo la prossima settimana nell’analisi puntuale dei dati della prima parte di campionato. Necessariamente vi sarà sempre un minimo di difformità tra il livello di intervento di un arbitro in sala VOR e un altro, vista la soggettività del concetto di chiaro ed evidente errore; quindi, è difficile stabilire la correttezza della linea di lavoro “da fuori”. Il Team Performance invece ha la possibilità di avere dati capillari e analisi personalizzate per ognuno dei facenti parte della Commissione Nazionale Arbitri. La soddisfazione nel vedere i loro progressi è tangibile nelle parole del designatore e tale convinzione deriva proprio dalla conoscenza del materiale umano e tecnico del gruppo. Convinzione supportata dai numeri e dalle corrette correlazioni tra gli stessi. Spesso, infatti, il giudizio dato dagli esterni non è particolarmente neutrale e, di volta in volta, viene per esempio inquinato dall’umore dei media che tende a amplificare questo o quell’errore, “dimenticando” invece gli interventi corretti che sono la stragrande maggioranza.
La svolta comunicativa dell’AIA, se fatta nel modo migliore, probabilmente contribuirà a fare ulteriore chiarezza, sia in ambito di diffusione della conoscenza del regolamento, sia in ambito di condivisione delle scelte fatte e dei motivi delle stesse. Lo stesso Gianluca Rocchi il 4 ottobre 2021 nel giorno di presentazione alla stampa dell’International Broadcast Centre ha confermato quanto si era da tempo già intuito: in futuro probabilmente sarà possibile ascoltare i dialoghi tra arbitro e VAR. Infatti, come è facilmente capibile per chi conosce l’ambiente, e come è spesso ripetuto dagli addetti ai lavori, Rocchi in primis, non c'è nulla da nascondere nel processo decisionale che porta alle sanzioni tecniche e disciplinari nel terreno di gioco e in sala VAR.

La diffusione della conoscenza degli strumenti utilizzati dagli arbitri, la conoscenza dell’IBC, la conoscenza delle professionalità che aiutano costantemente a far crescere questo gruppo di ragazzi è qualcosa che può indiscutibilmente portare ad un aumento del rispetto. In tale ottica, l’approfondimento della settimana scorsa sul centro di Lissone, questo articolo sul Team Performance e quello della settimana prossima sui numeri del campionato e del VAR, spero contribuiscano a fare chiarezza e a condividere la conoscenza nel modo migliore.

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